
Un film comico è una operazione fascista o una parodia del fascismo? E' una delle tante domande che è lecito porre e porsi di fronte al nuovo film di Luca Miniero: "Sono tornato". Sì, proprio lui! Il Duce del fascismo, con protagonisti della fatica cinematografica Massimo Popolizio e Frank Matano. In casi del genere ogni commento scatena polemiche: chi dice "Mussolini ha anche fatto cose buone" viene subito addiato; chi pubblica la locandina su Twitter a testa in giù come a piazzale Loreto viene a sua volta attaccato e criticato. Come se ne esce? Andando a vedere il film? Che poi è l'obiettivo principale di chi lo ha realizzzato...
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Giovedì 1' febbraio è la data dell'arrivo al cinema di "Sono tornato", il film che Luca Miniero ha adattato per l'Italia sostituendo Adolf Hitler, protagonista della commedia tedesca "Lui è tornato", con Benito Mussolini.
Nelle vesti del del Duce appare sul grande schermo Massimo Popolizio, con al suo fianco Frank Matano, nei panni del documentarista Andrea Canaletti.
La domanda è provocatoria e stimolante: cosa succederebbe se Mussolini tornasse oggi in Italia?
Nel film Popolizio gira per le strade di Roma in auto scoperta: in molti lo salutano o fanno il saluto romano, altri fanno le corno o sollevano il pugno chiuso.
Il regista Luca Miniero ha detto: "Mussolini che torna fa paura non perché riporta il fascismo in Italia, visto che l’Italia di oggi è piena di movimenti para-fascisti il problema è che risveglia il populismo interno all’Italia di oggi e che i media non fanno altro che avallare".
Le sue parole sul paragone con il fuhrer del nazionalsocialismo: "Non avevamo un demonio come Hitler tra le mani ma un para-demonio come Mussolini e non volevamo giudicarlo, né noi né Massimo Popolizio che l’ha interpretato, per rilevare le caratteristiche degli italiani tramite il filtro del Duce".
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Luca Miniero è il regista del campione di incassi Benvenuti al Sud, ma il suo nuovo film è basato sul libro di Timur Vermes e ispirato al film di Davis Wnendt che ipotizzava il rientro in patria di Adolf Hitler
Sono tornato prende il via con i toni della commedia ridanciana e arriva ai titoli di coda con quelli del dramma grottesco.
Non sarà facile per gli oppositori a oltranza del fascismo andare a vedere il film, ma non è stato facile nemmeno per il Mussolini della finzione provare a raccapezzarsi nell'Italia del 2018
Sulla scena di vedono bambini di colore che giocano nel cuore della capitale: "Ciabatte, polpacci nudi, sono ad Addis Abeba? Dove è finito l’Impero?", e poi le parole inglesi che sostituiscono la lingua autarchica: "Mouse? Perché non lo chiamano semplicemente topo?".
E' così che il Duce, misteriosamente riemerso dalla Porta Magica di piazza Vittorio, a Roma, affronta a fatica la nuova realtà e a poco a poco se ne impadronisce grazie a quelli che ostinatamente chiama "media sociali".
Il tutto viene filmato dal giovane documentarista Canaletti (Frank Matano), che lo ha scambiato per uno sconosciuto talento della comicità, Benito Mussolini (Massimo Popolizio).
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FONTI:
Per il contenuto: Mussolini al cinema nel film di Luca Miniero, dal 1 febbraio, ilsussidiario.net, 30 gennaio 2018.
Per l'immagine: www.we-news.com
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).