Ebbene si. E' ritornato Checco. E non poteva non farlo con tutta la la simpatia e l'ironia che lo contraddistingue da sempre. Questa volta il mirino del suo nuovo lavoro è la nostra Penisola con un singolo che ricorda l'Italia ai tempi della ''prima repubblica''. Ed è proprio questo il titolo del brano che fa da colonna sonora alla sua ultima fatica cinematografica '' Quo vado?'' in programmazione in tutte le sale cinematografiche a partire dal primo dell'anno 2016. Il singolo trasmesso in radio a partire dal 20 dicembre scorso è disponibile su Itunes e gli stores digitali ed è il ventunesimo singolo del comico destinato ad avere un grande successo come i suoi precedenti lavori.
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Che Zalone sia uno degli attori-comici più seguiti nell'ultimo decennio è un dato di fatto.
Basti ricordare il successo del suo terzo lavoro ''Sole a Catinelle'' aggiudicandosi il titolo di secondo film più visto da sempre in Italia.
Probabilmente spinto da questo successo è pronto a proporre sulla scena cinematografica la sua nuova opera ''Quo vado?'' in programmazione a partire dal primo Gennaio 2016.
Per il suo nuovo film ha scelto la stessa produzione dei successi precedenti: Pietro Valsecchi per Taodue, distribuito da Medusa e con la regia di Gennaro Nunziante.
''Quo Vado?'' scritto dallo stesso Zalone racconta la storia di Checco , un ragazzo che ha realizzato tutti i sogni della sua vita, ma sul più bello si ritrova a cambiare tutto.
Eternamente fidanzato e a casa con mamma e papà per evitare i costi eccessivi di una vita indipendente , era riuscito ad ottenere anche il tanto ambito posto fisso nell'ufficio provinciale caccia e pesca.
Ma all'improvviso si ritrova a cambiare vita.
A causa di un taglio alle provincie viene trasferito lontano da casa e messo di fronte ad una serie di vicissitudini che Checco affronta eroicamente.
La più ardua è sicuramente il trasferimento al Polo Nord, in una base scientifica italiana per difendere i ricercatori dall'attacco degli orsi polari.
Ma come per magia tutta la fatica di questa avventura viene smorzata dall'incontro di una giovane ricercatrice, Valeria, della quale s'innamora perdutamente.
Per la location della pellicola , della quale non si dispone di un trailer per scelta del comico, Zalone ha scelto di spingersi oltre la Puglia, forse un po' troppo oltre fino ad arrivare in Norvegia passando per il Lazio.
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Tra i componenti del cast vediamo Sonia Bergamasco, Eleonora Giovanardi, Lino Banfi e Maurizio Micheli.
In attesa dell'uscita del suo nuovo lavoro, Zalone anticipa qualche immagine del backstage nel video della colonna sonora : ''la prima repubblica'', il singolo scritto da lui stesso che pare si stia confermando come una delle più alte nuove entrate.
Viene definita da Checco come ''un brano apocrifoche racconta con nostalgia quello che era il modo di vivere in Italia negli anni '80. Lo stile di vita di un Paese che durante la Prima Repubblica viveva spensierato godendo di un modo di fare diffuso in tutta la Penisola. E' un coro di persone felici che cantano allegramente la bellezza di quei momenti passati, non potendo scordare le consuete modalità che per un ventennio hanno caratterizzato l'Italia diventando cosi' il DNA del nostro Paese. Perchè tutto cambia, ma in realtà nulla cambia veramente.''
Richiama nell'arrangiamento lo stile di Adriano Celentano tanto che il comico pugliese dichiara durante l'intervista di Fazio a ''Che tempo che fa'' il 20 dicembre scorso di averla scritta per lui, ma lui non lo sa.
Nel video un coro di persone canta con tono quasi nostalgico i paradossi di un'Italia che fino a vent'anni fa erano considerati normalità : maxi-concorsi , dei quarantenni pensionati o quando con un'unghia incarnita era invalido tutta la vita.
Ma se ci pensiamo un attimo quest'Italia non è poi tanto distante dalla nostra perchè appunto ''tutto cambia, ma in realtà nulla cambia veramente''.
Non ci resta che attendere il 1 gennaio e intanto ascoltare il singolo sulle emittenti radiofoniche o scaricarlo dagli stores digitali per fare la volontà di Checco : di cantargliela al cinema seduti comodamente durante la visione della sua ultima opera.
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