
Il commento di Selvaggia Lucarelli è finito in Tribunale, dove Barbara d'Urso ha avuto ragione e trovato soddisfazione. La blogger aveva descritto la presenza a Le invasioni barbariche di Barbara d’Urso in un modo che alla conduttrice di Pomeriggio Cinque e Domenica Live non era andato giù. Ora la vicenda si è conclusa e Selvaggia Lucarelli è stata giudicata colpevole del reato di diffamazione aggravata ai danni di Barbara D’Urso, per un post pubblicato su alcuni social network (twitter e Instagram). In pratica la giornalista e blogger commentando un’intervista resa dalla d’Urso a Daria Bignardi, aveva affermato: “L’applauso del pubblico delle Invasioni alla d’Urso ricordava più o meno quello alla bara di Priebke”.
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Non è finita qui, ha già postato Selvaggia Lucarelli.
In ogni caso, l'esito del primo grado di giudizio della sua querelle con Barbara d'Urso la vede in svantaggio uno a zero e palla al centro.
Il Tribunale di Milano ha infatti accolto le richieste della parte civile riconoscendo la diffamazione e condannando Selvaggia Lucarelli alla spesa di 700 euro di multa oltre al risarcimento del danno e al pagamento delle spese legali.
Salvatore Pino, avvocato della d’Urso ha aggiunto in una nota: "Il tweet, ultimo di una serie di commenti al vetriolo e sovente di pessimo gusto aveva indotto Barbara d’Urso a sporgere una querela che, dopo le indagini svolte, aveva portato la Lucarelli a giudizio".
Non solo: "Nel corso del processo l’imputata si è sempre rifiutata di porgere le proprie scuse alla conduttrice di Mediaset. Barbara d’Urso aveva evidenziato come il commento della Lucarelli fosse gratuitamente offensivo, basato su fatti falsi e manifestamente incontinente, travalicando i limiti della libera manifestazione del pensiero per ledere direttamente l’altrui reputazione".
Barbara d’Urso vuole devolvere il risarcimento ad una delle battaglie sociali che le stanno più a cuore, quella contro la violenza sulle donne.
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E la Lucarelli? Si è affidata ai social per ribadire la sua intenzione di ricorrere in appello sottolineando che si tratta del primo grado di giudizio.
Ha scritto Selvaggia: "Leggo di condanne, risarcimenti, mancate scuse (?!), beneficenza. Per la cronaca, è il primo grado e non ho dovuto liquidare la somma, ricorrerò in appello. Ci aggiorneremo eh. :)".
Sembra che il giudice abbia rilevato, stando a quanto fatto trapelare dal legale della D’Urso, la falsità del fatto posto alla base dell’affermazione offensiva (l’applauso di cui trattasi era obiettivamente caloroso) e la conseguente gratuità e strumentalità dell’attacco della Lucarelli.
Le motivazioni della sentenza che vede Selvaggia Lucarelli condannata per diffamazione saranno pubblicate tra trenta giorni.
Ma, lei, la influencer dura e pura, non demorde, tanto che il tweet galeotto su Priebke del Febbraio del 2014 è ancora online sul suo profilo twitter.
A tutto questo si è giunti dopo che il pubblico ministero aveva comunque chiesto l'assoluzione di Selvaggia Lucarelli, tenuto anche conto che la "condannata" in udienza si era difesa sostenendo di non avere voluto creare un accostamento diretto della D'Urso al nazismo, ma di avere soltanto utilizzato una metafora per evidenziare la natura poco calorosa dell'applauso.
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FONTI:
Per il contenuto: "Applauso come quello sulla bara di Priebke": la Lucarelli diffamò la D'Urso, condannata“, milanotoday.it, 29 Novembre 2017
Per l'immagine: www.we-news.com
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).