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Cosa può accomunare la Rai, una mostra di letteratura, Il Trio, Manzoni, “Quel ramo del lago di Como...” ed un regista fenomenale?
Sicuramente alcuni accoppiamenti sono semplici da risolvere, altri invece un po’ meno.
L’unica collante in grado di unire tutto questo è I promessi Sposi2.0.
Probabilmente non basterebbero pagine e pagine per spiegare che cosa ci sia dietro a questo titolo.
I Promessi Sposi2.0 non è solo una mostra, ma un vero e proprio percorso di sessant’anni di Rai, di storia o più semplicemente di Italia.
Nata da un’idea di Massimo Bernardini, conduttore e autore rai, e da un’esigenza di poter condividere le meraviglie delle teche aziendali, la mostra è diventata qualcosa di più quando a darle vita, a curarla nei minimi dettagli è arrivato Duccio Forzano, uno dei pochi registi, nel panorama attuale ad essere in grado di cogliere ogni singola sfumatura, di dare la giusta attenzione, il giusto spazio e la corretta dimensione a tutto quello che accade e può accadere al di la di una telecamera.
“Nasce dal desiderio di creare un’alchimia tra linguaggi antichi e istantanei, di fare dell’innovazione tecnologica un linguaggio al servizio della letteratura e del romanzo storico più famoso e più letto tra quelli scritti in lingua italiana” racconta Forzano.
Ed in effetti è proprio così. La scena che ci si trova davanti alla mostra I promessi Sposi2.0 è un percorso multimediale, un ponte tra passato e futuro in cui si incrociano autoscatti, volti di persone comuni, che si sono cimentate nella lettura di brani del romanzo più studiato e invidiato d’Italia.
Il cuore di questa mostra è sicuramente dato dai racconti che le teche rai sono state in grado di donare all’estro creativo di Duccio Forzano, coadiuvato da Valentina Strangherlin, Eliana Manca e Donatella D'Amato.
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Ecco allora il connubio perfetto: la tecnologia unita al passato, al nostro passato, a quello delle nostre mamme, dei nostri nonni.
Forzano è riuscito a legare insieme spezzoni di film commedie e tanto altro, attraverso i quali la Rai ha raccontato I promessi Sposi negli anni.
Una Rai costituita anche da un immenso archivio storico di costumi che nel corso del tempo abbiamo potuto ammirare attraverso la Tv e allora ecco che grazie all’esperta di moda Fabiana Giacomotti la mostra si colora di quelle stoffe indossate da Anna Marchesini o dalla meravigliosa Paola Pitagora che ha presenziato alla conferenza stampa di presentazione, Lunedì 6.
I Promessi Sposi2.0 è questo e tanto altro ancora.
È ritorno al passato e tecnologia, è storia e futuro ed è la cura quasi maniacale del dettaglio a fare la differenza.
Sono state l’attenzione, l’innovazione e la contemporaneità di un uomo di spettacolo come Duccio Forzano ad aver dato quel tocco particolare e magico ad una mostra che vuole raccontare ciò che eravamo, quello che siamo e forse ciò che saremo.
In collaborazione con il Comune di Milano e Penny Lane Produzione.
A Palazzo Morando, Via Sant’Andrea 6, Milano.
Dal 7 ottobre al 7 dicembre.
Dal martedì alla domenica.
9-13 e 14-17.30
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